GLI UOMINI SENSIBILI

GLI UOMINI SENSIBILI

Poesia di Angela Russo

 

Udii nel tempo

che gli uomini sensibili

non assorbono la banalità

della vita.

 

Rimangono sospesi

a meditare solitari

sui misteri  del cuore

e la vana perfezione

dell’umanità.

 

Udii nel tempo

che gli uomini sensibili

sono capaci di  un amore ingenuo

per la totale comprensione delle cose.

Appartengono solo a stessi.

 

Nati liberi

riposano nella sicura capanna

della loro anima

mentre fuori infuria

l’ingratitudine del mondo

 

Sono l’essenza di ciò che significhiamo

L’ITALIA DIVENTA UNA REPUBBLICA

L’ITALIA DIVENTA UNA REPUBBLICA

L’ITALIA DIVENTA UNA REPUBBLICA  (70° ANNIVERSARIO)

Il 2 giugno e’ la festa della Repubblica italiana, la festa del popolo, la festa della democrazia, la festa che commemora il lontano referendum a suffragio universale del 1946 che istituì la Repubblica.

Alla fine della seconda guerra mondiale (1945) le condizioni dell’Italia apparivano disastrose. Si poneva il problema non solo di una ricostruzione materiale ed economica, ma  anche  di un riassetto istituzionale; bisognava cioè dar vita ad uno Stato che, dopo venti anni di fascismo soffocatore della libertà, rinnovasse l’esistenza civile degli italiani, riportando il paese alla democrazia e all’autogoverno. Fu durante il governo del democristiano  Alcide De Gasperi che si compì uno dei più importanti fatti politici dell’immediato dopoguerra: un decreto stabilì che la questione istituzionale dovesse essere decisa dal popolo mediante un referendum istituzionale.

 Per la prima volta si votava a suffragio universale, maschile e femminile, per scegliere tra monarchia e repubblica e per nominare i membri dell’Assemblea Costituente che avrebbe dovuto redigere la nuova Costituzione. Queste votazioni si tennero il 2 giugno 1946: era la prima volta dopo la dittatura fascista che gli italiani tornavano a dare il voto in piena libertà; era la prima volta, che il diritto di voto era veramente universale, votavano anche le donne.  Non solo, le donne potevano anche essere elette. In tutta Italia, Milioni di donne,   e tra queste molte stelle del cinema, come la popolare Anna Magnani, sostavano composte in lunghe file davanti ai seggi elettorali; le giovani, con abiti leggeri, le più anziane, esponendo un rigoroso lutto, segno delle atrocità della guerra.

Monarchia o Repubblica? Il risultato del referendum fu a favore della forma repubblicana (54,3% dei voti contro il 47,7% ). E’ un italia spaccata tra Nord e Sud.  ll Nord vota a maggioranza repubblicana mentre il Sud è compattamente monarchico. Di conseguenza, Umberto II di Savoia, diventato re il 9 maggio 1946, in seguito all’abdicazione del padre Vittorio Emanuele III, lasciò l’Italia e si ritirò in esilio in Portogallo. Gli anni dal 1946 al 1948 furono caratterizzati dai lavori preparatori dell’assemblea costituente per la redazione della Costituzione, da porre alla base della nuova Repubblica. 28235945-festa-della-repubblica-italiana-grunge-stamp-with-on-vector-illustration--Stock-VectorNelle votazioni del 2 giugno furono elette 21 donne su 226 alla Costituente, le cosiddette “Madri Costituenti” e cinque di loro entrarono nella “commissione dei 75”,  una commissione speciale incaricata di elaborare e proporre il progetto di Costituzione da discutere in aula. L’assemblea, costituita dai partiti del CNL (Comitato Nazionale di Liberazione), tra cui la democrazia cristiana, il partito socialista e il partito comunista, elesse Enrico de Nicola capo provvisorio dello Stato, che avrebbe ricoperto la carica fino al termine dei lavori per la stesura della nuova Carta Costituzionale.

La Costituzione entrò in vigore il 1 gennaio 1948. Il 31 gennaio del 1948 l’assemblea costituente si sciolse e tre mesi dopo si svolsero le elezioni per la Camera dei deputati e il Senato della Repubblica. Il 12 maggio del 1948 le camere in seduta comune elessero il primo Presidente della Repubblica: Luigi Einaudi.

La Costituzione repubblicana, frutto di un compromesso tra le diverse forze politiche, presenta diversi caratteri fondamentali voluti dai costituenti per non ricadere mai più in forme dittatoriali.

“La Costituzione è il fondamento della Repubblica. Se cade dal cuore del popolo, se non è rispettata dalle autorità politiche, se non è difesa dal governo e dal Parlamento, se è manomessa dai partiti verrà a mancare il terreno sodo sul quale sono fabbricate le nostre istituzioni e ancorate le nostre libertà’” Sandro Pertini.

Sandra Pizzonia

LA STORIA SPEZZATA

LA STORIA SPEZZATA

Poesia di Angela Russo

 

Un rovescio improvviso

di fiamme come un fiume scintillante

rincorre il boato

sulla città ferita.

 

La storia spezzata

dall’orgoglio selvaggio

di cupi tiranni

erompe smarrita

nei ricordi di parole

di donne, bambini

dalla dolorosa bellezza.

 

Vidi uomini con gli occhi fissi

giacere là dove un tempo sorgeva

il sacro tempio

ora violato dal fanatismo

e da brandelli di  promesse

di chi porta la guerra in nome di Dio.

 

Prepariamo la pace

con le memorie d’amore

di tutti gli uomini che posarono

il piede su questa terra

maestosa e triste.

 

Il feroce presente si annullerà sopraffatto

e le muse ritorneranno a cantare…

 

I DIRITTI DELLA DONNA

I DIRITTI DELLA DONNA

UN SECOLO DI CONQUISTE

E’ il 900, il secolo in cui le donne ottengono risultati positivi sia nell’ambito del lavoro che in quello dei diritti. Il primo inserimento di massa delle donne nelle fabbriche si ebbe durante la prima guerra mondiale, quando esse vennero chiamate a occupare i posti lasciati liberi dagli uomini. Al termine del conflitto, però, furono costrette a tornare alle abituali occupazioni. Con la seconda guerra mondiale furono richiamate nelle fabbriche e questa volta non tornarono a casa, dato che l’espansione economica del dopoguerra consentì loro di mantenere i posti di lavoro. Negli ultimi cinquant’anni, con la scolarizzazione di massa e l’espansione del terziario, le donne si sono inserite in tutte le attività produttive, anche in quelle tradizionalmente maschili (medicina, ingegneria, avvocatura…). Ancora più difficile è stata la lotta delle donne per veder riconosciuti i loro diritti. La prima grande battaglia politica del XX secolo fu portata avanti dalle suffragette (movimento di emancipazione femminile nato per ottenere il diritto di voto per le donne) inglesi a partire dal 1903, per ottenere il diritto di voto. Nel periodo tra le due guerre quasi tutte le nazioni europee concessero il suffragio universale e allora il movimento femminista rallentò la sua spinta. La lotta è ripresa alla fine degli anni sessanta, con le donne scese in piazza per ottenere i diritti civili (tutela della maternità, divorzio, aborto…) e per costruire una nuova società con diritti uguali per tutti. Un contributo decisivo in questa direzione è venuto dall’ONU che ha attivato diverse iniziative per stimolare in tutto iSAM_0508l mondo il processo di emancipazione femminile. Oggi possiamo affermare che nei Paesi occidentali i diritti delle donne sono legalmente riconosciuti, ma non basta ancora: é necessario che l’uguaglianza uomo-donna passi dai testi delle leggi agli aspetti concreti della vita quotidiana. Esistono, purtroppo, ancora delle culture che relegano la donna ad una condizione di totale inferiorità, come ad esempio l’India, Paese in cui l’emancipazione sembra ancora un’utopia. Dopo l’indipendenza, nel 1955 si introdusse il divorzio e si abolì la poligamia (tranne che per i musulmani). In seguito, si abolì il divieto per le vedove di risposarsi e si vietarono i matrimoni tra bambini, stabilendo un’età minima di 15 anni per le donne e 18 per gli uomini. Nel 1961 si abolì l’obbligo legale della dote. Oggi, la situazione delle donne indiane è molto contraddittoria. Certo, l’India è stata il primo grande paese del mondo ad avere una donna capo del governo (Indira Gandhi); nelle città ci sono molte donne colte ed emancipate, e molti matrimoni moderni in cui i due coniugi hanno un rapporto paritario. Ma questi sono episodi marginali. Tuttora, l’India è uno dei pochi paesi in cui le femmine sono meno dei maschi, anche per la maggiore mortalità delle bambine legata alle minori cure loro riservate. Il divorzio è poco praticato, perché comporta forte disapprovazione sociale e gravosi obblighi economici. Le vedove possono risposarsi, ma se lo fanno sono malviste e osteggiate, perciò vivono per lo più in miseria. La poligamia è quasi scomparsa, e i matrimoni combinati tra bambini sono diminuiti, ma ancora esistono, soprattutto nelle campagne. Quando una donna si sposa, è affidata alle donne della famiglia dello sposo, che spesso le sono ostili, o la trattano come una serva. Quanto alla dote, non è affatto scomparsa, anzi rappresenta uno degli aspetti più drammatici della condizione femminile. Esiste oggi una vera e propria «borsa» dei potenziali mariti: più elevato è il loro stato sociale, più alta è la dote richiesta. Spesso, a matrimonio già avvenuto, la famiglia dello sposo chiede ancora altri oggetti o altro denaro, e se la famiglia della sposa non può più dare nulla, accade che la sposa venga bruciata viva, simulando un incidente domestico. Da qualche tempo molte donne si sono organizzate in gruppi e comitati, e si può ormai sperare che un giorno queste tragedie abbiano fine; ma il cammino della donna indiana verso la parità dei diritti è ancora molto lungo.

Sandra Pizzonia

SICILIA

SICILIA

Sicilia

Poesia di Angela Russo

 

Terra odorosa

di zagara

e di brezze marine

cariche di giorni illuminati

di tramonti dorati.

 

Già da tempo

aggiogata alla violenza

ti trascini innocente

vittima sacrificale

della follia  esultante

degli uomini

che vivono senza misura.

 

Rivoli di sangue

bagnano il tuo grembo

violato

dove germoglia solo

la memoria dei tuoi figli

caduti nell’oblio.

 

Voci non udite che si perdono

nella vita in catene

di chi resta…

 

Grave è per me

portare il peso

delle tue passioni

che s’infiammano

e bruciano come il fuoco

che sgorga dall’Etna.

 

Una sommessa speranza

mi guida.

Percorrerò il sicuro sentiero

tracciato.