Il cancro della mammella rappresenta la prima causa di morte per tumore nelle donne, il 28% di morte per causa oncologica prima dei 50 anni. Nel 2012, in Italia, sono stati stimati 13.000 decessi. Una donna su otto nel corso della sua vita contrae questa patologia. L’età di incidenza va sempre più abbassandosi, e ciò ha portato a indicare la necessità di effettuare la mammografia annualmente dai 39 ai 49 anni e successivamente biannualmente, naturalmente in pazienti senza fattori di rischio. Purtroppo la mammografia non è screvra da falsa negatività, soprattutto nelle mammelle giovani ad alta densità e l’ecografia può valutare solo tumori di determinate dimensioni. Inoltre, entrambe le metodiche non prendono in considerazione i tumori non formanti massa o quelli di dimensioni millimetriche. Che fare? E’ chiaro che uno screening serrato comprendente gli esami strumentali e la visita senologica riducono il rischio di patologia ma non salvano dal falso negativo.
E’ stata introdotta, già da diversi anni, una nuova tecnologia a cristalli liquidi, assolutamente non invasiva e proponibile in tutte le fasce di età, alle donne in allattamento, in gravidanza e agli uomini, che valuta la eventuale comparsa di neoangiogenesi tumorale ancora prima della formazione del tumore, prima che questo si renda palpabile, visibile alla ecografia, mammografia e risonanza magnetica con mezzo di contrasto. E’ in grado di scoprire il tumore ancora allo stadio di iperplasia la quale precede il millimetrico carcinoma in situ.
La Angiotermografia dinamica (DATG) valuta la presenza di variazioni della regolare distribuzione delle arterie mammarie, la quale, in assenza di patologia, non può essere che tale ; in caso di presenza di carcinoma o lesione preneoplastica mostra chiaramente l’evidenza della anarchia vascolare che determina l’indicazione precisa all’esame bioptico. Sono stati effettuati studi presso istituti di ricerca che dimostrano come anche nelle iperplasie ci sia la presenza di una proteina che attiva la neoangiogenesi ed è la stessa che si trova anche all’interno di carcinomi avanzati. Questo dimostra che asportando la lesione preneoplastica non si arriva al tumore invasivo. Ovviamente lo screening attraverso le note altre metodiche è comunque raccomandato. La DATG è utilissima nella valutazione della terapia ormonale, chemioterapica, antiinfiammatoria, in quanto mostra l’evoluzione della lesione attraverso la neoformazione vascolare. Nel sito BREAST LIFE si può assistere alla presentazione del prof. Daniele Montruccoli che spiega e mostra chiaramente la tecnica attraverso una documentazione chiara e precisa avvalorata da casi clinici dimostrativi.